martedì 15 maggio 2012

Verso l'ignoto


    SOLITUDINE...

   - E LA CERTEZZA DI UN DOMANI MIGLIORE -

Freddo, si che freddo. E un freddo speciale, diverso, niente scalda, coperta, cappotto, nulla serve, sento freddo, tanto freddo.
Mi siedo su un marciapiede, il sole sul viso e l'anima di un gattino rannicchiato, infreddolito.
Una carezza... è il sole che mi accarezza piano il viso.

Rabbrividisco per un istante, fa freddo, non ci sono treni, non ci sono stazioni, il sole, ci sta solo il sole. Chiudo gli occhi, non sono sola, ci sta il sole. Il gattino rannicchiato dentro di me, mi dice: "Lasciami in pace" dammi pace, lo sento respirare, vuole vivere.

La borsa per terra, non vedo chi passa, non vedo nulla, sento solo freddo.
Una canzone mi dice..."Con le mani puoi costruire castelli, autostrade.
"Costruire", si muove il gattino, si stiracchia un po’ con le mani, con la forza, con tutta se stessa, costruire, mai distruggere, mai tornare indietro, e dirsi, "non posso", no, non distruggo, lo accarezzo quel gattino.
Il sole all'improvviso lo sento dentro un po’ di tepore. Anche se non basta riscaldare il cuore.

Che silenzio. E buio, eppure è mattina.

"L'anima" coperta da un paio d’occhiali da sole, sì la mia anima che si legge nei miei occhi, protetta da quella nuvola informe che sono le persone che mi passano davanti.
Le vedo velate, dietro i miei occhiali, un mondo che mi gira intorno e sembra non vedermi, mentre combatto con l'odore dei ricordi.
Anche loro all'improvviso stamattina qui, nella mia vita, in quest’angolo di strada.
Chi mi guarda crede che io sia pazza. No, sto solo cercando di stringere forte nelle mie mani quel sole, di far tornare la luce.

Ho bisogno di parole, ma non parole gia sentite, non parole gia dette. Parole che vorrei che qualcuno, inventasse per me, che vivessero solo quel tempo che dalla bocca arrivino alle mie orecchie, e che non siano mai stati di nessun altro, che possa memorizzarle, scolpirle della memoria e che siano solo mie.

Un "ti amo "... sarà di qualcun altro alla fine. No, non è questa parola che voglio stamattina.
... Suona il cellulare, ma si cosa importa chi è, non mi darà parole nuove.
Ho smesso di mangiare, ho smesso di leggere, ho smesso di scrivere.
"Lavori in corso" dentro di me. Sono cambiata. Migliore, peggiore, non saprei.
Sicuramente, non piu io.

E andato via il sole, non sono riuscito a trattenerle, ho aperto le mani per un istante, un solo istante. Sono vuote di nuovo. Quanto tempo è che sono qui? Un ora, pochi minuti, non lo so, ridacchio fra me... "se allungo una mano, mi danno l'elemosina", scoppio a ridere, che strano suono. Me lo era dimenticata, questo lo memorizzo, domani potrà servirmi, magari domani... "si...domani".

Ma esiste chi inventa parole nuove? Ci provo io. Che parola potrei inventare se amassi qualcuno?
Che cosa potrei dirgli? Non mi viene in mente nulla di mai dette. Mi viene in mente solo questa frase, credo scontata … " sei il mio sole all'improvviso"
Non la dico la metto via, domani potrebbe servirmi, sì, forse domani.
Prendo la mia borsa, mi alzo e m’incammino, e notte, ci sono solo io in questa strada.
Non tolgo l’occhiali, non e ancora il momento, nessuno deve guardarmi dentro, ancora no. Mi vedo andare via. Sembro un mucchietto di stracci, e quanto freddo.
Non ha importanza dove vado, ho qualcosa in piu di ieri. Uno strano suono dimenticato e una frase scontata da dire.

Ho messo tutto in un posto speciale, li ho messi dentro di me, e quel mucchietto di stracci, un po’ curvo, nel buio, illumina la strada come se fosse una stella.

venerdì 11 maggio 2012

Mamma ...

Chi pensa che un amore materno sia morbido e abbia gli occhi dorati come un gatto che fa le fusa, dovrebbe vedere una gatta che difende i suoi micini. (Pam Brown)


A tutte le Mamme del mondo Auguri!

Guardo il suo viso
e vedo il tempo andato.
Tracce di polvere
sul suo lento andare
Macchie di penna
sul suo viso spento
Squarci di sole
nei suoi occhi vivi,
nei suoi occhi in cerca
di mille perchè,
di mille speranze.
Vita di mamma,
di mamma mia adorata
Vita riflessa
nei miei occhi tristi.
Troppo poco
per una vita,
una vita
che non vuol fermarsi
al nostro bivio,
regalarci un sentimento.
E il tempo va...
Il tempo,
un soffio di poesia
che si posa sull'argento.

 

lunedì 7 maggio 2012

Grazie vita!

Grazie vita!
La solitudine è una Tempesta Silenziosa
che spezza tutti i nostri rami morti;
e tuttavia spinge le nostre radici viventi
piu' a fondo nel Cure vivente della Terra vivente
Kahlil Gibran




VITA ...
la voglia, o forse la necessità di tornare a vivere?
Devo trovare la mia strada nel labirinto del tempo.
Alla fine, siamo tutti soli, ma nel frattempo
dobbiamo stare insieme per darci calore e conforto l'un l'altro.

Nella mia esistenza sono passate molte persone, dalla più insulsa alla più importante, ho carpito qualche segreto per migliorare il mio cammino. Ho conosciuto chi ha tentato di ferirmi con la forza delle parole, chi con quella delle azioni, chi con entrambe. Chi ha cercato di soffocare la mia naturale esuberanza, chi invece, conquistato dalla stessa mi ha preso per mano e ha camminato al mio fianco. Ho imparato a distinguere il giusto dall'ingiusto e a lottare per imporre la correttezza.
Ho imparato a distinguere l'amicizia sincera da quella opportunista, l'amore di comodo da quello reale. Ho conosciuto internet così bene, da sconsigliare le mie amiche "reali" di entrarci.[scherzo...]
Ho conosciuto il dolore della rabbia, l'inquietudine per essere stata trattata come non meritavo.
Quanta fatica e quante lacrime sono occorse per essere quella donna forte e fiera che sono oggi.

Grazie vita!

NELLA STANZA DELL'ANIMA

NELLA STANZA DELL'ANIMA

Mi piace pensare che ognuno di noi ha nelle stanze dell'anima, due cassetti speciali:
il cassetto dei sogni e quello dei rimpianti.
Nella giovinezza apriamo spesso il cassetto dei sogni: ci piace sfogliarli, assaporarli, proiettarli mille volte nella mente.
Con il passare degli anni, il gesto di aprire quel cassetto diventa meno familiare, come se una ruggine sottile bloccasse i nostri gesti.
I sogni mai guardati impallidiscono, diventano trasparenti fino a essere invisibili.
Il cassetto dei sogni si svuota piano piano.
E pian piano, spesso senza che noi ce ne rendiamo conto, si riempie il cassetto dei rimpianti.
Capita poi che un giorno, per un colpo di vento, un incontro, un sorriso, il cassetto dei sogni si riapra d'improvviso, riportando con violenza dolorosa, l'eco dei sogni non vissuti,delle carezze non date, delle parole perdute.
Per ragioni misteriose, quel cassetto si riapre spesso intorno ai 40 anni, nelle donne, e intorno ai 50, negli uomini.
Forse perché in quei momenti, si trova finalmente il tempo di fermarsi e di fare un bilancio della propria vita.
Forse perché un evento esterno mette in discussione le nostre certezze, anche di futuro.
Per esempio, quando la malattia o la morte di una persona cara ci obbligano a riconoscere l'assoluta brevità della vita, effimera come un sospiro. O quando una nostra crisi esistenziale sotterranea si veste dei colori dell'innamoramento.
In questi momenti di verità con se stessi, è importante fermarsi. Per darsi il tempo di guardare quel cassetto dei sogni e quel cassetto dei rimpianti. Non è detto che si debba assecondare "per forza" o "perché tutte lo fanno" il furore di un'attrazione antica.
Ma è importante riconoscere che c'è fame di emozioni, di tornare a sognare un po', di riaprire quei margini di sorpresa che forse erano scomparsi dalla nostra vita troppo quieta. Passerà? Tutto passa. Ma il punto è come si vive quello che poi passa.

    "Tutti i mattini del mondo sono senza ritorno", scrive Pascal Quignard nel libro delizioso -Tous le matin du monde-."

Forse è questa consapevolezza struggente che avevamo rimosso e che un incontro può farcela ritrovare, insieme al coraggio di riaprire il cassetto dei sogni.
Anche solo per un sorriso o una carezza. Non so se ci può bastare.
Ma è un momento di meravigliosa intensità, con cui sorprendersi di nuovo.


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