venerdì 6 marzo 2009

Solitudine... "NIENTE E SCONTATO NELLA VITA"






"Solitudine e speranza per un domani migliore "


NIENTE E SCONTATO NELLA VITA

L'anniversario
"Oggi e...il nostro diciottesimo anniversario ... ma, tu
non ci sei..."


Sono sola ormai da cosi tanto tempo che mi e quasi impossibile pensare di tornare a vivere con un'altra persona.
Ho paura... paura di affezionarmi, di innamorarmi, ammettendo che io sia capace di un sentimento tanto forte.
Mi sono creato una vita solitaria. Mattone dopo mattone ho eretto un muro intorno a me, e ho fatto per proteggermi, per isolarmi dalla vita.


Un tempo, avevo tanto, tutto quello che una donna può desiderare dalla vita. E ho perso.
Negli ultimi tre anni ho vissuto, costantemente con la sofferenza, l'angoscia e con un dolore, che era è tuttora insopportabile, ho sopportato, ho tirato avanti. Ho lottato e sono riemersa da un oscurità e da una disperazione tremenda quando ormai non mi restavano piu la forza di esistere.Bene o male sono riuscita a sopravvivere.
Ho imparato a vivere sola, mi sono abituata, e non sono sicuro di poter dividere me stessa con qualcun altro, come in passato.

Posando lo sguardo sul calendario di oggi, ... 11 luglio.
Io ricordo tante date, pietra miliare lunga la strada della mia vita che, ogni anno si ripresentano, riportando tanti ricordi.

Questa mattina c'è molto umidità e l'aria e pesante.
Ho la pelle madida di sudore e mi sento soffocare,come in preda a un improvviso attacco di claustrofobia.
Sono seduto con lo sguardo perso nel vuoto, mentre i miei pensieri continuavano a scorrere impazzita.

In certi giorni mi sembra di averne cento anni, a la causa di tutto quello che mi e successo per l'esperienza che ho vissuto.
Ho imparato molto sull'insensibilità e sull’egoismo degli altri, sulla loro arida indifferenza.
Ho imparato molto cose a mie spese, sul male e anche sul bene.
Al mondo ci sono ancora persone buone, generose, piene d'interesse e compassione,
ma non sono molte e ho finito per capire anche troppo bene che per lo più siamo soli con i nostri guai e la nostra sofferenza.
Penso... di essere diventata più cinica e anche più saggia, più propensa a difendermi e a contare solo su me stessa di quanto lo fossi in passato.

UN GIORNO... mi sono sfogato con un amico, contro i malvagi che popolano questa povera pianeta, e inaspettatamente, stavo per scoppiare a piangere.
Lui seduto accanto a me, e mi ha preso la mano, e mi ha detto a voce bassa:
"Non cercare di capire la natura del male, è un mistero che nessuno ha mai saputo comprendere.
IL male ha toccato la tua vita, molto più di quanto abbia toccato quella della maggioranza della gente.
Hai passato le pena dell'inferno e non conoscono le parole adatte per consolarti, perché comunque le parole sono vuote e fredde.
Ti sono amico, e sarò sempre accanto a te, quando ne avrai bisogno."
Gli sarò sempre grata, perché non ha cercato di calmarmi con quelle frasi banali, e parole insignificanti che i benpensanti tendono a dirti, di fronte al dolore, alla rabbia o alla disperazione di un individuo.

MA...Io?
Incerta, diffidente, timorosa, prigioniera di paura e di problemi con vecchie radice, questa mattina mi sento del tutto impotente e incapace di pensare con chiarezza.
Ho chiuso gli occhi, ho appoggiato la testa sulla scrivania e mi sono reso conto di sprofondare in un stato di gelida depressione. Mentre le lacrime scivolano senza freno sulla mie guancia, un brivido mi ha scosso sotto il calore del sole e , nonostante tutto l'aria afosa,
ho sentito freddo.

Nessuno può mai sapere che cosa riserva la vita, quale destino ci attende. Questo lo riesco a capire meglio di chiunque altro.
E tre anni sono svaniti... sono nel passato, nel estate 2001, un estate che resterà impressa nel mio cuore per sempre


1990 Palermo,
Ieri...
Quando siamo arrivati, la luce mi ha affascinata subito, forse perché amo dipingere, e vedo la natura con l'occhio dell'artista.
Secondo me, non esistono altri cieli come quello in tutto il mondo, per quanto ne so io.
Purtroppo io soltanto una discreta dilettante che dipinge per il proprio piacere.
Era un sogno... il sogno della mia vita, da bambina.
Vivere sulla riva al mare."La terra di Dio" pensavo e sono rimasta sorpresa quando anche lui ha usato le stesse parole per descrivere la sua ammirazione per questo splendido angolo di mondo.


Oggi...
Anche questa mattina tutti i miei programmi cessano di ronzarmi in testa e mi fermo,
ad osservare il mare.Annuso ogni onda, riscopro il suo eterno azzurro, capisco la sua spaventoso immensità. Mi accorgo che io sono niente davanti a questo grande miracolo.
Lo ammiro, lo guardo, dalla spiaggia in cui lascia le sue onde a riposare e poi su, fino all'orizzonte dove sembra finire.
La luce stava cambiando ancora, ammirai sopra il cielo, soffusa di un pallido chiarore argenteo;finalmente le ultime traccia grigie della notte erano state cancellate.
Sedetti sulla riva al mare, mi rilassai.
Amo quest'ora della giornata, poco prima che il mondo si risvegli, quando tutto e cosi silenziosa da darmi l'illusione di essere l'unica persona esistenti su questa pianeta. Chiuso gli occhi per un momento e ascoltai. Non si sentiva il minimo suono.
Non si muoveva nulla, e quella quiete era balsamo al cuore. La mia ansia comincia lentamente a dissiparsi.
Non avevo piu paura, di questa isola che in pochi istanti mi ha riuscito trasmettere tanto emozione meravigliosa, e sapevo con assoluta certezza che tutto sarebbe andato bene, nella nostra permanenza su questa isola bellissima.
Avevo accanto a me un uomo meraviglioso, ed avevamo la capacita di affrontare la vita con ottimismo.
Una delle qualità che apprezzavo in lui, la sua capacità di lasciarsi alla spalle gli avvenimenti di oggi e di ieri e solo guardare al futuro.
Per fortuna, tutti e due eravamo capaci di affrontare la vita con ottimismo. Ci siamo conosciuti quando io avevo trentatre anni e lui quarantasette.
Era stato uno di quei proverbiale colpo di fulmine, ma nel nostro caso, fortunatamente, non era finita in fretta, come capita spesso, anzi il nostro rapporto continuavo a migliorarsi con tempo.
Dire che mi travolse è dir poco; mi innamorai di lui in un modo cieco, folle, irrevocabile, e lui si innamora di me, come scoprii piu tardi.
Nonostante la sua posizione, avevo scoperto un uomo modesto e anche molto spiritoso e divertente, capace di autocritica.
L'amavo, e lui mi amava e stasera festeggeremo il nostro quindicesimo anniversario
" insieme...nel bene e nel male."
In questi quindici anni, abbiamo passati alti e bassi, ma servito solo a rafforzare il nostro amore, la stima e diventare sempre piu complici.

E STASERA...
so, che mi chiederà di sposarla, di unirci anche d'avanti al Dio, per sempre.
E io? Cosa dico? Dico di sii! Sorrido...
So di essere un sognatrice, innamorata dell'arte e della poesia, dei libri e della musica e con la testa sempre fra le nuvole.

In parte, quello che dicevano, sopratutto mia madre, era vera.
Ma era anche molto piu pratica di quanto lo lasciavo immaginare, ho tenuto i piedi per terra, indipendentemente da ciò che pensavano di me.
Ma stamattina sono euforica... pregustando la giornata e tutto quello che mi riserva, impaziente e felice, aspettando la sera... come ogni anno.
Siamo il quindicesimo anno...
Un ultimo sguardo verso il mare, e mentre mi avvicino alla casa, non potei fare a meno di pensare come fosse bella questa mattina...
argentata e splendente nella luce del sole.

LA CASA...
chi veniva a trovarci, rimane colpito dall'atmosfera di quiete e di serenità, dall'atmosfera calda e accogliente che la pervadeva e avvolgeva chiunque vi entrasse.
Per me era il mio rifugio, cosi mi piaceva chiamarlo, "la mia tana" in un mondo che non saprei spiegare, almeno razionalmente.
Ora mentre attraverso la piazzetta, mi soffermo per un attimo ad ammirare la piacevole serenità emanata dalla nostra casa.
Mentre mi crogiolava nella tranquillità della mattina e pensavo che ero davvero fortunata a possedere tutto ciò che avevo.
E non potevo immaginare che la mia vita sarebbe cambiata improvvisamente in un modo tanto profondo e irrevocabile.
Ma dato che allora non sapevo, avviai spensierata e andai in cucina, felice cioè che mi attendeva, pieno di ottimismo per la mia vita e per il futuro,
e pianificai mentalmente la mia giornata, come sempre.


LA SERA...
sali, per fare la doccia e vestirmi. Mi fermo al lungo avanti al specchio. Ho quaranta sette anni.
Non credo di essere molto carina, ma lui non era d'accordo e mi ripeteva spesso che era bella.
Naturalmente la bellezza sta nell'occhio di chi guarda, o almeno cosi dicono, e devo ammettere che lui era prevenuto.
Non sono vanitosa, ma forse un po’ si, e del resto, credo che molti siano vanitosi e tengono molto al loro aspetto, al modo di vestire, e al impressione che fanno sugli altri.
Stasera... volevo essere bellissima, e pensavo che una delle cose migliori, quando si invecchia, e saper accettarsi, finalmente, serenamente, ed essere felice nel rispecchiarsi nei suoi occhi...
Gli occhi di un innamorato.

Appena una settimana dopo…
LA MORTE ...

Sono una persona adulta.
Devo accettare la realtà. Non sono adulta.
Non riesco ad accettarla.
Non ho voglia di vivere.

Rimasi sveglio a lungo quella notte, dopo il funerale, funerale...
veramente ricordo solo la macchina, dentro la bara, che lentamente se ne andava...poi il buio.
Pensando a come sarebbe facile riunirsi a lui e scacciare quell'intollerabile infelicità, essere finalmente in pace.
Non voglio, ma piangevo.E il peggio doveva ancora venire.
Dovevo raccogliere tutta la mia forza di volontà, quando arrivato il momento di sbarazzarsi delle cose di lui.
Ora sono sola, e sono sicuro che lui avrebbe voluto che lo facessi io.
C'erano tante piccole cose, che erano state solo sue. Le sue pipe, gli occhiali per leggere sparsi un po’ qua e là, appunti preparati con cura per un congresso che non avrebbe mai tenuto.
Ora il armadio, lascio scorrere la mano sui vestiti che lui non avrebbe piu indossato.
La cravatta blu, che aveva portato durante la nostra ultimo sera insieme. Un maglione morbida, calda, si sentiva ancora il suo odore cosi intensamente.
Non ne avrebbe avuto bisogno nella tomba gelida.Con cura, movendosi come un automa, metto via il rasoio e gli spazzolini da denti.
In un cassetto vicino al letto, trovò i biglietti pieni d'amore che mi portano dietro nel tempo, ricordando gli anni passati insieme.
Splendide cose, e cosi ricomincio a piangere. La sua morte, somigliava al maleficio di qualche crudele stregone.
Solo un attimo primo, lui era li, vivo e parlava, sorrideva, ed ecco che era svanito nella terra fredda


Sono una persona adulta. Devo accettare la realtà. Non sono adulta.
Non riesco ad accettarla.Non ho voglia di vivere.
Ricordo i nostri sogni.
La gran voglia di dare e di fare
per un mondo migliore.
Profumava di buono la tua vita.
Ed ancora mi avvolge
e mi sorregge la fragranza di te.
Nel pugno chiuso conservo una carezza.
Ho voglia di bussare alla porta del cielo.
Ho voglia di incontrarti.
Basterebbe un istante.
Un battito di ciglia.
Un sussurro.
Che ci vuole?

Penso che siamo stati allevati in attesa di un bel finale, ma non ci sono bei finali.
C'e solo la morte ad aspettarci. Troviamo l'amore, la felicità, ed ecco che tutto ci viene strappato via senza motivo.
Siamo in una navicella spaziale abbandonata, che vaga intensamente tra le stelle.


Non posso morire, le mie figlie hanno bisogno di me.
Dovevo continuare a vivere. Per loro.
Dovevo offrire loro l'amore. L'amore che tu non poi darci piu.
E' paradossale che la tua morte sia piu difficile da sopportare proprio perché abbiamo avuto una vita cosi splendida insieme.
Ci sono tanti altri motivi per sentire la tua mancanza, tanti ricordi di cose che non accadranno mai piu.

Dove sei, Dio? Mi stai ascoltando? Aiutami. Ti prego aiutami.Guardami, Dio.
Siamo tutti parte del tuo universo e, se moriamo, una parte del tuo universo muore con te.
I giorni passavano lentamente, nel buio, poi la luce e come una vortice senza fondo...
il vuoto...e ritorno nel nulla.
Lui era dappertutto.
Era nel canzoni che sentivamo, era nel letto accanto a me, quando l'alba mi trovava ancora sveglia. "ho dovuto alzarmi presto stamattina tesoro"
La sua voce mi arrivava nitida.Cominciò a parlare con lui. Lui poteva sentire? Non lo sapevo.C'era un Dio? C'era un dopo?
O era solo una favola?


Qualche parte ho letto una frase, che mi si era rimasto impressa; "Senza un Dio, l'uomo non è neppure molto interessante."
La notte piangevo ciò cha avevo perso per sempre. Ma non ne ricavavo alcun conforto.Tu non sei qua pensavo.
Dimmi dove sei. Ti prègo. Non ce la faccio piu qua senza di te, tesoro.
Mi cercavano di consolarmi, "lui è in pace" mi dicevano. E centinaia di altre frasi fatte.
Le facili parole di conforto, solo che non c'era conforto. Non adesso. Mai piu!
Tutti moriremo.
La gente camminava tranquilla per le strade. Ridono, gli idioti... e stanno tutti morendo.
Le loro ore erano contate e sprecavano il tempo a giocare e a discutere di cose futili. Svegliatevi! volevo urlare.
La terra e il mattatoio di dio e noi siamo il suo bestiame.
Non sanno ciò che accadrà a loro e a quelli che amano?


La risposta mi arrivo lentamente, dolorosamente, attraverso i pesanti veli neri del mio dolore.
Certo che lo sapevano.
Ma il loro giochi erano una forma di sfida, che nasceva dalla consapevolezza che la vita era limitata, che tutti dovevano affrontare lo stesso destino;
e piano piano la paura e la rabbia si fusero e si trasformarono in stupore davanti al coraggio degli essere umani oggi...


continua Il diario secondo

VITA ... la voglia, o forse la necessità di tornare a vivere?
Devo trovare la mia strada nel labirinto del tempo.
Alla fine, siamo tutti soli, ma nel frattempo dobbiamo stare insieme
 per darci calore e conforto l'un l'altro.
Lisa-poesilandia



grazie a tutti chè avete fatto un pezzo di strada insieme a me...
vi voglio bene; Lisa


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